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500 morti sul lavoro
In continuo aumento negli primi sei mesi del 2018
Le morti sul lavoro dichiarate all’Inail nei primi mesi del 2018 sono state 469, quattro in meno rispetto alle 473 dell’analogo periodo del 2017 (per un decremento minimo del -0,8%). I dati rilevati al 30 giugno hanno evidenziato, a livello nazionale, una diminuzione dei casi di incidente sul lavoro, passati da 337 a 331, mentre quelli occorsi in itinere, ovvero nel tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il posto di lavoro, sono aumentati di due unità (da 136 a 138). Rispetto ai primissimi mesi dell’anno, che avevano visto una preoccupante impennata, la situazione è dunque rientrata più nella “normalità”, se possono definirsi “normali” quasi tre morti al giorno di media.
Scendendo nel dettaglio, nei primi sei mesi del 2018 si è registrato un aumento di 18 casi mortali (da 401 a 419) nella gestione Industria e servizi, mentre in Agricoltura i decessi denunciati sono stati 13 in meno (da 56 a 43) e nel Conto Stato nove in meno (da 16 a 7). L’analisi territoriale evidenzia un incremento di sette casi mortali nel Nord-Ovest, di 12 casi nel Nord-Est e di due al Centro. Diminuzioni si riscontrano, invece, al Sud (-9 decessi) e nelle Isole (-16). A livello regionale spiccano i 16 casi in più del Veneto (da 43 a 59) e i 12 in più della Calabria (da 5 a 17). Cali significativi si registrano, invece, in Abruzzo (da 28 a 7), teatro nel gennaio 2017 delle tragedie di Rigopiano e Campo Felice, in Sicilia (da 42 a 25) e Puglia (da 29 a 15).
Il lieve decremento delle morti sul lavoro, rilevato nel confronto tra i primi sei mesi del 2017 e del 2018 è legato alla componente maschile, i cui casi mortali denunciati sono stati nove in meno (da 427 a 418), mentre quella femminile ha registrato cinque casi in più (da 46 a 51). La diminuzione ha interessato solo le denunce dei lavoratori italiani (da 406 a 391), mentre quelle dei lavoratori stranieri sono aumentate di 11 unità (da 67 a 78). Dall’analisi per classi di età emerge come una morte su due abbia coinvolto lavoratori di età compresa tra i 50 e i 64 anni, per i quali si è registrato un incremento tra i due periodi di 31 casi (da 203 a 234). In diminuzione, invece, le denunce che hanno riguardano gli under 34 (da 76 a 71), i lavoratori tra i 35 e i 49 anni (da 159 a 132) e gli over 65 (da 35 a 32). Nel primo semestre del 2018, infine, si sono verificati nove incidenti plurimi, ovvero eventi che hanno provocato la morte di almeno due lavoratori contemporaneamente, con 23 decessi, contro gli otto del primo semestre 2017, che hanno provocato 28 decessi (11 dei quali nella tragedia di Rigopiano).
Dopo la diminuzione registrata nel corso di tutto il 2017, in controtendenza rispetto al costante aumento degli anni precedenti, nel primo semestre del 2018 le denunce di malattia professionale protocollate dall’Inail sono invece tornate ad aumentare, anche se a un ritmo più lento rispetto alle cinque rilevazioni mensili precedenti. Al 30 giugno 2018, infatti, l’incremento si attesta al +2,5% (pari a 789 casi in più rispetto allo stesso periodo del 2017, da 31.432 a 32.221). Si tratta della variazione più bassa dopo il +14,8% di gennaio, il +10,3% di febbraio, il +5,8% di marzo, il +5,5% di aprile e il +3,1% di maggio. L’aumento ha interessato tutti i comparti: nell’Industria e servizi le denunce di malattia professionale sono aumentate dell’1,3% (da 24.840 a 25.161), in Agricoltura del 7,0% (da 6.241 a 6.675) e nel Conto Stato del 9,7% (da 351 a 385).
L’analisi territoriale ha evidenziato incrementi delle morti sul lavoro denunciate al Sud (+564 casi), dove si concentra quasi un quarto del totale dei casi protocollati dall’Istituto, al Centro (+465), dove i casi denunciati sono oltre un terzo del totale, e nel Nord-Ovest (+69). In calo, invece, il dato di Nord–Est e Isole, pari rispettivamente a -57 e -252 casi. In ottica di genere si rilevano 785 denunce in più per i lavoratori (da 22.792 a 23.577) e quattro in più per le lavoratrici (da 8.640 a 8.644). L’incremento ha interessato prevalentemente le denunce dei lavoratori italiani (+733), rispetto a quelle dei lavoratori stranieri (+56). Le patologie del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo (18.340 casi), con quelle del sistema nervoso (3.652) e dell’orecchio (2.383), continuano a rappresentare le prime tre malattie professionali denunciate (pari a circa il 76% del complesso). Seguono le denunce di patologie del sistema respiratorio (1.396) e dei tumori (1.209).
Scritto da:
Dott. Nicola De Rossi
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Categoria:
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