È successo sul Ponte della Liberà: fu il primo sinistro con feriti collegato al moto del convoglio: la giovane rimase in prognosi riservata per alcuni giorni. Udienza il 5 luglio
Dopo ben cinque, lunghi anni di attesa, andrà a processo l’autista del tram che il primo giugno 2016 tamponò sul Ponte della Libertà un furgone in panne travolgendo e causando gravi lesioni anche alla sua giovane conducente: all’epoca l’incidente ebbe vasta eco, trattandosi del primo sinistro con feriti collegato direttamente al moto del convoglio e non alle cadute sulle rotaie, e rinfocolò le polemiche per la pericolosa commistione tra la viabilità ordinaria e quella del siluro rosso.
C. C., di Salzano, all’epoca 25 anni compiuti, fatalità, il giorno prima (tra due mesi e mezzo ne farà trenta), poco dopo le 7 del mattino per un guasto era rimasta bloccata con un Daimler Chrysler all’altezza della chilometrica 424+400 della strada che collega Mestre a Venezia; era riuscita ad accostare a destra della carreggiata, aveva correttamente acceso le quattro frecce di segnalazione lampeggianti ed era scesa sul lato destro del veicolo per sistemare il triangolo, ma non c’è riuscita: proprio in quel mentre è sopraggiunto un mezzo Actv della linea T1 in viaggio da Venezia a Mestre e poi Favaro, il cui conducente, M. F., oggi 52 anni, di Spinea, non ha frenato in tempo per evitare l’impatto, tamponando con violenza l’autocarro che a sua volta ha travolto la giovane, la quale è rovinata a terra oltre il guardrail al culmine della rocambolesca carambola, venendo trascinata e rimanendo schiacciata tra la stessa barriera e le ruote del furgone.
Trasportata all’ospedale dell’Angelo e subito operata d’urgenza, la malcapitata è stata ricoverata per un paio di giorni in Rianimazione ed in prognosi riservata. Per fortuna alla fine se l’è cavata, ma ha riportato svariate fratture e traumi molto seri, per una prognosi di ben oltre i quaranta giorni, ci ha impiegato dei mesi per recuperare e gli è comunque residuata una pesante invalidità permanente di oltre trenta punti.
La danneggiata, attraverso la responsabile dei consulenti legali, Daniela Vivian, per essere assistita e per ottenere giustizia si è quindi affidata Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini, che già da tre anni ha completamente chiuso con successo la pratica risarcitoria: la donna è stata risarcita in modo congruo dalla compagnia di assicurazione di Actv per la responsabilità civile verso terzi.
Restava però ancora aperto il procedimento penale per lesioni colpose stradali gravi a carico del conducente del tram, “per colpa consistita in violazione dell’art. 141 comma 2 del Codice della Strada in quanto non manteneva il controllo del veicolo in modo da consentirne il tempestivo arresto prima dell’ostacolo” come si legge e si apprende ora nel decreto datato 19 novembre 2019 con cui il Pubblico Ministero della Procura di Venezia, dott. Giovanni Gasparini, al termine delle indagini preliminari, ha disposto per l’imputato la citazione diretta a giudizio davanti al Tribunale monocratico lagunare. Con fissazione dell’udienza dibattimentale (appena notificata alle parti) per il 5 luglio del 2021, alle ore 9.30, avanti il giudice dott.ssa Roberta Marchiori.
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Daniela Vivian
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