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E’ successo a Palermo l’8 febbraio, la 83enne ha anche dovuto subire l’impianto di una protesi all’anca: l’Amministrazione non ha neppure fornito le coperture assicurative
Rovina per terra e si spezza una gamba a causa di una sconnessione della strada totalmente occultata dal ramo di una pianta, ma il suo Comune non risponde. E’ una vicenda doppiamente incresciosa quella subita da un’anziana di 83 anni di Palermo, D. N., rimasta vittima in città l’8 febbraio scorso, alle 11 del mattino, di una brutta caduta occorsale in via Gaetano La Loggia, all’altezza del civico 3.
La donna, accompagnata dal nipote, si stava recando nei vicini ambulatori dell’Asl per effettuare delle visite e stava camminando sul margine destro della strada, non essendovi alternative, mancano del tutto i marciapiedi, quando il suo piede si è imbattuto in un insidioso pezzo di cemento distaccatosi presente in quel punto della via ma totalmente nascosto dalle foglie del ramo di una palma a sua volta crollato a terra. Inevitabile la caduta sull’asfalto, con conseguenze rovinose.
Subito soccorsa dal nipote D. N., dolorante, è stata accompagnata al Pronto Soccorso dell’ospedale civico di Palermo dove purtroppo il responso degli accertamenti a cui la paziente è stata sottoposta si è rivelato pesante, tanto più per una persona anziana e con già problemi di salute pregressi: frattura del femore sinistro. Un calvario: l’ottantatreenne è stata subito trasferita presso la casa di cura Latteri dov’è rimasta ricoverata fino al 13 febbraio nel reparto di Ortopedia e Traumatologia e, soprattutto, ha dovuto subire un intervento di impianto di protesi all’anca sinistra, e da lì è iniziata la lunga convalescenza, l’immobilizzazione, la faticosa ripresa della deambulazione con l’ausilio di stampelle e girello, la fisioterapia per recuperare quanto possibile della funzionalità dell’arto, fermo restando che, data anche l’età, la gamba sinistra non tornerà più come prima e le residuerà una rielevante invalidità permanente.
L’anziana, per essere quanto meno risarcita di tutti i gravi danni patiti, attraverso il consulente Alessio Tarantino si è affidata a Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini i cui esperti, acquisita tutta la documentazione clinica e le testimonianze relative all’accaduto, hanno denunciato il fatto e chiesto appunto i danni al Comune di Palermo in quanto ente custode della strada in questione, essendo evidente che l’incidente è accaduto a causa di una carenza di manutenzione della stessa e che quel pezzo di cemento che ha causato la caduta della signora era in tutto e per tutto qualificabile come “obiettivamente pericoloso”, non essendo in alcun modo visibile né prevedibile.
Ma questa e le diverse e ulteriori “Pec” di sollecito inviate da Studio3A all’Amministrazione comunale palermitana, l’ultima lunedì 3 luglio, non hanno sortito alcun riscontro: il Comune non ha nemmeno fornito le coperture assicurative, indicando cioè la compagnia con la quale è assicurato per la responsabilità civile verso terzi per dare modo allo studio di poter trattare direttamente il danno in via stragiudiziale con i liquidatori dell’assicurazione, evitando di dover adire le vie legali. Una condotta sconcertante, non solo per il totale mancato rispetto nei confronti di una cittadina, a cui, dopo tutto ciò che ha dovuto subire, da mesi non viene data nessuna risposta, ma anche sul piano delle possibili conseguenze giuridiche: l’Amministrazione, impedendo di fatto che quanto meno si tenti di pervenire a una transazione che sarebbe certamente favorevole anche per l’Ente rispetto all’incerto esito di una causa, potrebbe incorrere nel danno erariale.
Caso seguito da:
Alessio Tarantino
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