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La tragedia, causata dall’alta velocità, è successa il 5 giugno 2022 a Irsina. Il giovane dovrà comparire in aula il 12 maggio per rispondere di omicidio stradale aggravato
Nulla e nessuno potranno riportare indietro Pierangelo Gentile, e nessuna pena sarebbe commisurata alla loro immane perdita, ma i familiari dell’appena diciassettenne di Irsina (Mt), incolpevole vittima del tragico incidente stradale successo il 5 giugno 2022 sulla Provinciale 55 “Bretella di Irsina”, potranno almeno rendergli un po’ di giustizia. A conclusione delle indagini preliminari, il Pubblico Ministero della Procura di Matera dott.ssa Maria Christina De Tommasi, titolare del relativo procedimento penale, ha chiesto il rinvio a giudizio per il reato di omicidio stradale aggravato per il coetaneo che era guida dell’auto dove la vittima era trasportata, con altri tre passeggeri, e che ne ha causato la morte con una rovinosa uscita di strada: si tratta di G. A., oggi 19 anni (ne aveva poco più di 18 all’epoca dell’incidente), anche lui di Irsina, come tutti i giovanissimi occupanti la vettura. Riscontrando la richiesta, il Gup del tribunale di Matera, dott. Roberto Scillitani, ha fissato per il prossimo 12 maggio l’udienza preliminare di un processo dal quale i congiunti di Gentile, assistiti da Studio3A-Valore S.p.A., si aspettano risposte.
Il sinistro è acceduto alle 9.30 nel territorio comunale della stessa Irsina. L’imputato, che aveva appena preso la patente, era alla guida di una Fiat Punto su cui trasportava, per l’appunto, altri quattro ragazzi d’età compresa tra i 15 e 17 anni – era l’unico maggiorenne – quando, giunto all’altezza dello svincolo con la Statale 96 bis, all’uscita da una curva, a causa dell’eccessiva velocità ha perso il controllo del mezzo che ha invaso la corsia opposta, impattato contro il guardrail, sfondato la barriera e ha terminato la sua folle corsa dopo una trentina di metri precipitando nella scarpata sottostante e finendo cappottata in un canale. La scena che si è parata davanti ai primi soccorritori era terribile: i cinque ragazzi erano incastrati nelle lamiere contorte della macchina, sono dovuti intervenire i vigili del fuoco di Matera per estrarli, e poi sono iniziate le corse verso l’ospedale di Madonna delle Grazie, anche con l’ausilio dell’elisoccorso. Tre di loro, compreso il conducente, erano gravissimi, in prognosi riservata e hanno riportato traumi pesantissimi, ma sono miracolosamente riusciti a salvarsi. Per Pierangelo invece, purtroppo, non c’è stato nulla da fare, è deceduto sul colpo a causa del violentissimo trauma cranico riportato.
G. A. è stato iscritto da subito nel registro degli indagati dal magistrato inizialmente titolare del fascicolo, il dott. Salvatore Colella, il quale, oltre ad aver acquisito tutti i rapporti dei carabinieri di Irsina che hanno effettuato i rilievi, con i colleghi del Nucleo Radiomobile della compagnia di Tricarico, ha disposto una consulenza tecnica cinematica per accertare la dinamica, le cause e le responsabilità dell’incidente, conferendo un incarico specifico all’ing. Pasquale Maurelli, il quale nella sua perizia non ha fatto che confermare la colpa esclusiva del conducente nella drammatica e fatale uscita di strada. I familiari di Gentile, per essere assistiti, attraverso l’Area Manager Puglia Luigi Cisonna, si sono affidati a Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini, e all’avv. penalista Aldo Fornari del Foro di Bari,
A conclusione dell’inchiesta, dunque, il magistrato che ha acquisito in itinere il procedimento, la dott.ssa De Tommasi, ha chiesto il processo per il guidatore della Punto per il reato di omicidio stradale con l’aggravante di aver causato lesioni gravi anche ad altre persone. Il Sostituto procuratore gli imputa di aver causato la morte di Gentile e il ferimento degli altri ragazzi che trasportava “per colpa generica consistita in negligenza, imprudenza, imperizia – per citare la richiesta di rinvio a giudizio – e per colpa specifica determinata dall’inosservanza degli articoli 140 e 141 del Codice della Strada, che prescrivono al conducente di regolare la velocità del veicolo avuto riguardo alle caratteristiche ed alle condizioni della strada e del traffico, affinché sia evitato ogni pericolo per la sicurezza delle persone, nonché degli artt. 142 e 143, che impongono, rispettivamente, il rispetto dei limiti di velocità e di viaggiare sulla parte destra della carreggiata e in prossimità del margine destro della stessa”. Come accertato dal consulente tecnico, infatti, giunto all’altezza della rampa di accesso alla SS 96 bis, l’imputato, peraltro neopatentato, “affrontando un tratto di strada caratterizzato da una curva pericolosa a destra debitamente segnalata e dove vigeva il limite di 40 km/h”, ha perso il controllo del veicolo che conduceva “a causa della velocità sostenuta di 80-90 km all’ora”, più del doppio del limite consentito.
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Caso seguito da:
Luigi Cisonna
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Categoria:
Incidenti da Circolazione StradaleCondividi
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