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Il terribile incidente un anno fa, a Mira, dove le due vittime, incolpevoli passeggere dell’auto “impazzita”, risiedevano: l’imputato dovrà comparire in aula il 26 ottobre
Dovrà rispondere del pesante reato di duplice omicidio stradale F. S., 76 anni, di Fiesso d’Artico, per aver causato con una sciagurata uscita di strada in auto la morte dei due incolpevoli passeggeri che trasportava, Genny Scantamburlo, che aveva solo 39 anni, e Ferruccio Destro, di 77, entrambi di Mira, dove le due vittime erano molto conosciute e dove l’immane tragedia aveva scosso tutta la comunità.
A conclusione delle indagini preliminari sul drammatico incidente successo giusto un anno fa, il 7 maggio 2022, nello stesso territorio comunale mirese, in località piazza Vecchia, in via Argine Destro Idrovia che collega Mira alla Statale 309 Romea, il Pubblico Ministero della Procura di Venezia titolare del relativo procedimento penale, la dott.ssa Antonia Sartori, ha chiesto il rinvio a giudizio per il conducente della macchina, una Fiat Coupé, iscritto fin da subito nel registro degli indagati e peraltro l’unico a uscire vivo da quella spaventosa carambola.
Riscontrando la richiesta, il Gup del Tribunale lagunare, dott. Antonio Liguori, ha fissato per il prossimo 26 ottobre 2023, alle ore 13, l’udienza preliminare di un processo dal quale i parenti delle due vittime, che si sono affidati a Studio3A–Valore S.p.A., si aspettano un po’ di giustizia per i loro cari.
Il Sostituto procuratore, anche sulla scorta della consulenza tecnica cinematica sul sinistro affidata all’ingegner Pierluigi Zamuner, contesta all’imputato l’esclusiva responsabilità del sinistro e di aver causato la morte delle due persone che trasportava “per imprudenza, negligenza, imperizia e con violazione dell’articolo 141 del Codice della Strada”, per citare l’atto del magistrato.
Dall’inchiesta e dalla perizia è infatti emerso che F. S., che percorreva via Argine Destro Idrovia in direzione della SS 309, “giunto all’altezza di un’ampia curva a destra a ridosso con la confluenza con la Statale Romea, segnalata con segnale di pericolo, omettendo di regolare la velocità in relazione alle condizioni dei luoghi perdeva il controllo del mezzo” prosegue il Pm nella sua richiesta di rinvio a giudizio: la velocità della macchina è stata stimata dal perito in almeno 70 chilometri all’ora, troppi, più della soglia critica oltre la quale si ha l’inevitabile sbandamento del veicolo.
Il resto, purtroppo, è tristemente noto: l’auto è uscita di strada sulla sua sinistra, ha travolto alcuni cartelli stradali, è rovinata nel terreno adiacente percorrendo buoni quaranta metri e ha finito la sua folle corsa capottata. Una serie di ripetuti e violenti impatti che purtroppo non hanno lasciato scampo a Genny Scantamburlo e Ferruccio Destro; il conducente, pur rimasto anch’egli gravemente ferito, alla fine si è invece miracolosamente salvato, ma ora dovrà rendere conto della sua grave condotta di giuda alla giustizia e ai congiunti delle due vittime i quali, attraverso il responsabile della sede di Dolo, Riccardo Vizzi, sono stati seguiti e sono assisiti da Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini.
Caso seguito da:
Dott. Riccardo Vizzi
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