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Il tragico incidente è successo il 20 agosto 2020 a Selargius, il conducente della vettura  è stato riconosciuto come unico responsabile del sinistro: udienza preliminare il 13 luglio

Le ragioni che lo hanno spinto a compiere una manovra così scriteriata neppure il consulente tecnico della Procura è stato in grado di chiarirle, ma sul punto fondamentale della tragica vicenda non ci sono dubbi: l’investimento di cui è rimasta vittima l’incolpevole Tonia Dentoni, a soli 47 anni, a Selargius (CA), la città dove abitava, mentre si accingeva ad attraversare la strada sulle strisce pedonali, e per di più all’interno di un percorso ciclabile, è stato causato unicamente dall’automobilista che l’ha travolta, che però ora dovrà risponderne davanti alla Giustizia e ai familiari della donna. A conclusione delle indagini preliminari del procedimento penale sull’incidente mortale del 20 agosto 2020, il Pubblico Ministero della Procura di Cagliari titolare del fascicolo, il dott. Emanuele Secci, ha chiesto il rinvio a giudizio per omicidio stradale per il trentaduenne automobilista di Genoni (Sud Sardegna), F. M., che ha investito e ucciso il pedone. Riscontrando l’istanza, il Gip del tribunale di Cagliari, dott.ssa Lucia Perra, ha fissato per il 13 luglio 2022, dalle 9, l’udienza preliminare di un processo da cui i congiunti della vittima, affidatisi a Studio3A e all’avv. penalista Marcello Serra, del Foro di Cagliari, si aspettano risposte.

Oltre all’autopsia, affidata al medico legale dott.ssa Michela Laurenzo, e che non ha fatto che confermare come il decesso di Tonia Dentoni sia stato dovuto alle fatali lesioni riportate nell’impatto con l’auto e poi con l’asfalto, il Sostituto Procuratore nell’ambito dell’inchiesta ha disposto un altro accertamento non ripetibile essenziale, una perizia cinematica per determinare dinamica, cause e responsabilità dell’incidente, incaricando l’ing. Stefano Ferrigno: alle operazioni peritali ha partecipato, quale consulente per la parte offesa, anche l’ing. Paolo Marcialis messo a disposizione da Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e tutela dei diritti dei cittadini a cui si sono rivolti, attraverso il responsabile della sede di Cagliari, dott. Michele Baldinu, il papà, la mamma, i due fratelli e la sorella della quarantasettenne.

L’ing. Ferrigno ha ricostruito i drammatici fatti accaduti la sera del 20 agosto 2020, alle 21.50, a Selargius. Tonia Dentoni si trovava sul lato destro di viale Trieste, nella direttrice centro città, all’intersezione con Via Nievo e via Milano: in quel punto sono presenti due attraversamenti pedonali, prima e dopo l’incrocio, e una pista ciclabile che costeggia la carreggiata sul (solo) lato destro: dunque, un luogo sulla carta totalmente sicuro. A quel punto il pedone si è appestato ad attraversare la carreggiata facendo regolarmente uso delle prime strisce pedonali; per quanto l’orario fosse serale, “il tempo era sereno e l’illuminazione artificiale efficiente” precisa il Consulente tecnico d’ufficio nella sua perizia: l’oscurità non può dunque essere addotta neanche come parziale scusante dell’investimento. E’ allora che si è materializzata la Peugeot 207 condotta dall’imputato che pure procedeva in direzione del centro città e che, “per ragioni sconosciute”, non solo ha invaso con le ruote di destra lo spazio riservato alla pista ciclabile, ma ha pure falciato la donna che, abbandonato il marciapiedi, aveva appena iniziato ad attraversare sulle strisce, “non riuscendo ad attuare alcuna manovra prima di colpire con l’estremità destra del frontale della sua auto il fianco sinistro del pedone” prosegue il Ctu. La povera Tonia è stata così rovesciata verso il parafango anteriore destro della macchina e poi scagliata in avanti per oltre tre metri, rovinando sull’asfalto e picchiando il capo sullo spigolo del marciapiedi. “Si evince che il sinistro ebbe a verificarsi per prioritaria responsabilità del conducente dell’auto” conclude Ferrigno. Il resto, purtroppo, è tristemente noto.  Le condizioni della donna sono apparse subito disperate: è stata trasportata all’ospedale Brotzu e poi trasferita al Policlinico di Monserrato, ma purtroppo, nonostante tutti i tentativi dei medici, è spirata l’indomani, 21 agosto, alle 9 del mattino, dopo poche ore di agonia: troppo gravi i politraumi riportati.

Di qui dunque la richiesta di processo da parte del Pm che imputa a F. M. di aver cagionato “la morte del pedone per colpa generica, consistita in imprudenza, imperizia e negligenza, e specifica con la violazione di svariati articoli del Codice della Strada”; in particolare, l’art. 141 I e II comma, che riguarda le regole sulla velocità e il controllo del veicolo; il 143 che concerne la corretta posizione del mezzo sulla carreggiata e il 146 che contiene le regole sul rispetto della segnaletica stradale: “marciava in posizione irregolare, parzialmente all’interno della pista ciclabile, il che gli impediva di reagire tempestivamente a fronte della manovra del pedone che effettuava il regolare attraversamento della carreggiata sulle strisce” si specifica nella perizia. Non ultimo, l’art. 191 CdS, quello sulle norme di comportamento dei conducenti nei confronti dei pedoni: “la manovra operata dal pedone era ampiamente prevedibile, data la presenza dell’attraversamento e della stessa vittima sul limitare della banchina marciapiedi, decisamente ampia, il che avrebbe dovuto indurre l’automobilista a rallentare e all’occorrenza a fermarsi preventivamente” spiegava l’ing. Ferrigno. I familiari di Tonia Dentoni attraverso Studio3A sono già stati risarciti e sono anche ben consapevoli che nessuna pena potrà mai essere commisurata alla loro perdita né riportare indietro la loro cara, ma ora si attendono un segnale anche dalla giustizia penale.

Caso seguito da:

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Dott. Michele Baldinu

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Categoria:

Incidenti da Circolazione Stradale

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