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L’imputato ha patteggiato la pena oggi in tribunale a Cagliari, ha anche avuto sospesa la patente per altri 3 mesi. La tragedia il 15 febbraio 2020: la vittima aveva 82 anni
Nulla potrà restituire la loro cara, e nessuna condanna sarebbe stata commisurata alla loro perdita, ma i familiari di Dina Usai hanno quanto meno potuto renderle un po’ di giustizia. Oggi, martedì 4 ottobre 2022, in Tribunale a Cagliari, avanti il giudice dott. Michele Contini, ha patteggiato la pena di un anno di reclusione, con la sospensione condizionale, Mario Delussu, l’oggi sessantottenne di Goni accusato e ora anche condannato per omicidio stradale per aver causato la morte dell’anziana investendola con il suo mezzo agricolo mentre attraversava la strada poco distante dalla sua abitazione, a Sernobì, il 15 febbraio del 2020, “per colpa consistita in imprudenza, negligenza e imperizia e nella specifica violazione dell’articolo 191 del Codice della strada”, per citare la richiesta di rinvio a giudizio a suo carico formulata, al termine delle indagini preliminari, dal Pubblico Ministero della Procura cagliaritana dott. Gaetano Porcu titolare del relativo procedimento penale. Gli è stata inflitta anche la sanzione accessoria della sospensione della patente di guida per ulteriori tre mesi oltre agli otto mesi comminatigli dal Prefetto e già scontati.
Il tragico sinistro costato la vita alla signora Usai, che aveva 82 anni, è successo all’incirca alle 11.15 del mattino, lungo via Sanna, all’altezza del civico 51, in prossimità delle scuole elementari di piazza Italia e dell’incrocio con via Lombardia. Delussu si trovava alla guida di un trattore “John Deere” di sua proprietà, dotato di un caricatore anteriore, e percorreva via Sanna verso il centro del paese quando, giunto nel punto in questione, “non si accorgeva della presenza del pedone che in quel momento, impegnata nell’attraversamento stradale, si trovava al centro della carreggista, investendola e provocandone la morte a causa delle gravi lesioni riportate” scrive ancora il magistrato nella sua richiesta, addebitando all’imputato, in particolare, di aver tenuto una condotta di guida non attenta e “non idonea a prevenire la situazione di pericolo prevedibile” rappresentata da “una donna anziana che attraversava la strada presso un passaggio pedonale trainando un carrellino”. Con due ulteriori aggravanti, che “i veicoli che provenivano dalla direzione contraria del mezzo agricolo si erano fermati per consentirle l’attraversamento”, e che il conducente del trattore procedeva con i bracci del sollevatore anteriore troppo alti, “sollevati di circa un metro dal terreno, contrariamente a quanto indicato dalla società produttrice che prescrive la guida con il caricatore a circa 30 centimetri dal suolo, per evitare lo sbilanciamento del veicolo e favorire la visibilità del conducente”: in questo modo, infatti, il conducente si è fatalmente precluso la “visuale laterale”.
Purtroppo, com’è tristemente noto, “a seguito di tale condotta colposa – conclude il Sostituto Procuratore – Dina Usai veniva schiacciata dalla ruota anteriore destra del trattore senza che il conducente se ne avvedesse e tentasse un’azione frenante, decedendo sul colpo a causa del grave trauma cranico subito e dello schiacciamento della gamba destra”.
I quattro figli dell’anziana e i suoi tanti amati nipoti, attraverso il consulente legale e responsabile della sede di Cagliari, dott. Michele Baldinu, si sono affidati Studio 3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini, che ha già ottenuto per i propri assistiti un equo risarcimento dalla compagnia di assicurazione del mezzo agricolo, ma si aspettavano anche una risposta in sede penale, che oggi, per quanto parziale, è finalmente arrivata.
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Caso seguito da:
Dott. Michele Baldinu
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Categoria:
Incidenti da Circolazione StradaleCondividi
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