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L’imputato ha patteggiato la pena il 3 luglio in Tribunale a Nuoro, gli è stata anche ritirata la patente di guida. La vittima si chiamava Serigne Gueye e viveva a Torpè
Con ogni probabilità sarebbe ancora vivo senza la solita, sciagurata distrazione da abuso di cellulare al volante, violazione tanto più grave perché commessa dal conducente di un mezzo di pubblico servizio, ma ora, quanto meno, è stata resa un po’ di giustizia alla vittima e ai suoi congiunti, che sono assistiti da Studio3A-Valore S.p.A. All’esito dell’udienza in camera di consiglio fissata dal Gup del tribunale di Nuoro, dott. Mauro Pusceddu, mercoledì 3 luglio 2024, in seguito alla richiesta dei suoi difensori, ha patteggiato la pena di due anni di reclusione, con la sospensione condizionale, Salvatore Cadoni, quarant’anni, di Olbia (Sassari), l’autista dell’autobus accusato e ora anche condannato per aver causato il tragico incidente costato la vita, il 21 dicembre 2023, al povero Serigne Gueye, commerciante ambulante di settant’anni di origini senegalesi ma che risiedeva da tanti anni a Torpè, nel Nuorese. All’imputato è stata anche ritirata la patente di guida.
Il terribile sinistro è accaduto in serata, alle 20.30, lungo la Statale 131 dcn (dir/centr Nuorese), lungo la corsia nord, per Olbia, all’altezza del chilometro 75+100 e a breve distanza dal bivio di Lula, nel territorio dello stesso comune del Nuorese. Gueye, che nonostante l’età avanzata lavorava ancora per dare un futuro migliore alla moglie e ai tre figli che vivono in Senegal, a cui inviava gran parte dei suoi guadagni, ha avuto la sventura di restare in panne con il suo furgone Ducato per un’avaria: ha accostato il più possibile il mezzo sul lato destro della carreggiata, all’interno della banchina bitumata, solo gli pneumatici lambivano la striscia longitudinale continua di margine, ed è sceso dall’abitacolo per verificare il guasto. Nell’immediatezza, tutto si è consumato in uno spazio di tempo brevissimo, alcuni automobilisti in transito hanno scorto l’autocarro fermo e l’hanno evitato senza problemi, non così purtroppo Cadoni, che procedeva sulla SS 131 dcn nello stesso senso di marcia, sulla corsia destra “normale”, proveniente da Nuoro e in direzione Siniscola, alla guida di un autobus Iveco Crossway della Arst Spa, Trasporti Regionali per la Sardegna, con un passeggero a bordo.
L’autista, che non ha lasciato alcuna traccia di frenata, a conferma che non ha proprio visto il mezzo fermo, ne ha dapprima urtato la fiancata sinistra con la parte anteriore destra del suo bus e poi ha finito anche per travolgere Gueye, che in quel frangente si trovava accanto al suo Ducato. In seguito all’investimento, particolarmente violento come si è potuto evincere anche dai danni materiali riportati dal “muso” dell’autobus, il settantenne è stato prima caricato sulla parte spigolare anteriore destra di quest’ultimo e ne ha sfondato il parabrezza, quindi è stato sospinto contro la portiera del suo stesso furgone, e infine è volato ad alcuni metri di distanza, rovinando sull’asfalto, mentre il bus ha continuato la sua corsa prima di arrestarsi per altri 115 metri. Una serie di impatti tremendi che non hanno lasciato scampo all’immigrato, deceduto praticamente sul colpo. Ad aggravare la posizione del conducente del mezzo di servizio, e a spiegare in qualche modo il mancato avvistamento, è stata quindi la disamina, da parte della Polizia Stradale di Nuoro che ha effettuato i rilievi, delle immagini estrapolate dall’impianto di video sorveglianza installato nell’autobus da cui è emerso che nell’orario in cui è accaduto il sinistro l’autista ha fatto uso in più occasioni del suo telefonino, in particolare proprio dalle ore 20 e 27 minuti alle ore 20, 29 minuti e otto secondi, momento in cui si sente un forte rumore, quello del botto dell’incidente, e pochi secondi dopo il conducente ferma la corsa e scende immediatamente dal veicolo.
Cadoni, che in seguito alla sua condotta di guida è stato anche licenziato dalla sua azienda, è stato iscritto fin da subito nel registro degli indagati per il reato di omicidio stradale dal Pubblico Ministero della Procura di Nuoro dott. Ireno Satta, ma prima ancora che il Sostituto Procuratore chiudesse le indagini preliminari, di fronte alle sue schiaccianti responsabilità, ha chiesto di patteggiare la pena e si è così giunti all’udienza di mercoledì 3 luglio e alla condanna a due anni.
Serigne Gueye ha lasciato in un dolore immenso, oltre alla moglie e ai tre figli che risiedono in Senegal, un’altra figlia che vive in Francia, due sorelle e un fratello, anch’egli emigrato in Italia, in Lombardia. I suoi familiari, attraverso l’Area manager Sardegna e responsabile della sede di Cagliari, dott. Michele Baldinu, per fare piena luce sui fatti e le responsabilità del drammatico incidente e ottenere giustizia, si sono affidati a Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini, che si è anche fatta carico del rimpatrio della salma nel suo Paese di origine. I congiunti della vittima erano consapevoli che nessuna pena sarebbe mai stata adeguata a ripagarli della perdita subita ma si aspettavano, così come Studio3A, una risposta in sede penale che, per quanto parziale, ora è arrivata.
Caso seguito da:
Dott. Michele Baldinu
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Categoria:
Incidenti da Circolazione StradaleCondividi
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