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Il Pm di Cassino ha disposto per lunedì anche un accertamento sulla vettura per accertare la presenza di tracce biologiche della vittima, rinvenuta ormai morta solo diverse ore dopo. Lo statunitense è indagato per omicidio stradale aggravato dall’omissione di soccorso
E’ stata conclusa nel pomeriggio di sabato 26 ottobre 2024, all’obitorio dell’ospedale “Santa Scolastica” di Cassino (Frosinone), l’autopsia sulla salma di Maria Smical (in foto), l’incolpevole badante di 63 anni di origini rumene, ma residente da molti anni a Formia (Latina), dove si era ben inserita ed era ben voluta da tutta la comunità, investita e uccisa mercoledì 23 ottobre, alle 7 del mattino, lungo la Variante Formia-Garigliano in località Acqualonga, dall’auto “impazzita” di un militare americano dopo uno scontro con un’altra vettura e abbandonata per ore al suo destino. L’investitore, J. P. C. C., 42 anni, di origini portoricane, in servizio a bordo della nave Usa “Uss Month Whitney” presso la base Nato di Gaeta, è infatti indagato per omicidio stradale aggravato dall’omissione di soccorso.
L’esame è stato effettuato dal medico legale dott. Gabriele Margiotta a cui, sempre nella mattinata di sabato, è stato conferito l’incarico dell’accertamento tecnico non ripetibile dal Pubblico Ministero della Procura di Cassino titolare del relativo procedimento penale, il dott. Alfredo Mattei: alle operazioni peritali ha partecipato, quale consulente tecnico per la parte offesa, anche il medico legale dott. Marco Straccamore messo a disposizione da Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini a cui, attraverso il consulente per il Lazio e la Campania dott. Giovanni Iesce, si è affidato per essere assistito, fare piena luce sui tragici fatti e ottenere giustizia uno dei due figli della donna, vedova, che risiedono entrambi per lavoro a Londra, con la collaborazione dell’avv. Vincenzo Cortellessa, del foro di Santa Maria Capua Vetere.
L’autopsia non avrebbe fatto che confermare come Maria Smical sia deceduta a causa dei gravissimi politraumi riportati prima nell’urto contro l’Audi TT condotta dall’indagato e poi nella rovinosa caduta a terra, soprattutto un devastante trauma cranio-encefalico, ma bisognerà attendere l’esito degli esami di laboratorio sui campioni prelevati per accertare se la morte sia stata istantanea, nel qual caso decadrebbe l’imputazione di omissione di soccorso, o se la vittima invece sia sopravvissuta per un certo periodo di tempo o potesse addirittura essere salvata in caso di tempestivo intervento dei sanitari.
Il Sostituto Procuratore, che ha anche convalidato il sequestro dei due veicoli coinvolti nel sinistro che ha preceduto e determinato la fatale carambola, e di tutti gli oggetti rinvenuti – sequestro a cui avevano proceduto nell’immediatezza i carabinieri della compagnia di Formia, che hanno effettuato i rilievi -, ha inoltre disposto per lunedì 28 ottobre, alle 8.30, presso l’autosoccorso dov’è custodita la macchina, un ulteriore accertamento tecnico non ripetibile, affidato a personale qualificato, ossia agli uomini della Scientifica, degli stessi militari di Formia, per accertare la presenza di (altre) tracce biologiche della vittima sull’Audi di proprietà e condotta dal militare, dove peraltro sono già stati rinvenuti, nel cofano anteriore, alcuni capelli rossi della donna.
Maria Smical quel mattino stava semplicemente camminando a bordo strada per rincasare dopo aver accudito la notte l’anziano che assisteva e ha avuto l’unica colpa di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato. Lo statunitense, per una manovra e un sorpasso azzardati, si è scontrato con una Fiat 500 L guidata da una 46enne di Minturno (Lt), in capo alla quale, almeno al momento, il magistrato inquirente non ha ravvisato responsabilità nella tragedia. E in seguito all’urto l’Audi TT del militare, come impazzita, è piombata e ha falciato la donna sul ciglio della strada scagliandola a decine di metri di distanza all’interno di un terreno adiacente. Quando però i carabinieri, intervenuti per quello che credevano un semplice sinistro tra auto, hanno effettuato i rilievi era ancora buio e non si sono accorti della presenza della sessantatreenne, anche perché l’investitore non ha in alcun modo e colpevolmente riferito loro di aver anche investito un pedone, oltre a non averla soccorsa, di qui la pesante aggravante contestatagli.
I militari hanno fatto la tragica scoperta solo attorno alle 11, dopo che un residente aveva rinvenuto in un fossato vicino e consegnato loro, alle 8.40, la borsetta della vittima, e soprattutto dopo che un’amica e connazionale della sessantatreenne – le due si sentivano abitualmente in video chiamata ogni giorno tra le 8 e le 9 – aveva ripetutamente squillato al cellulare della signora Smical, rimasto nella borsa, e, preoccupata, si era addirittura recata di persona in caserma a Formia. Ma quando i militi sono tornati sul posto e, con la luce del giorno, hanno rinvenuto la badante, per lei non c’era più nulla a fare. Ma ora i suoi cari, e Studio3A, faranno di tutto per renderle almeno un po’ di giustizia, tanto più a fronte della grave condotta tenuta dal suo investitore. Congiunti che nelle prossime ore riceveranno dall’autorità giudiziaria anche il nulla osta alla sepoltura e potranno così fissare la data dei funerali.
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