I genitori italiani sono maglia nera nell’educazione stradale e nella sicurezza in mezzo al traffico e, quel che è peggio, non hanno remore a mettere a repentaglio la vita dei propri figli piccoli. Al Sud si arena ad appena il 17% la quota dei bambini legati in modo corretto al seggiolino dell’auto. La media nazionale è del 47%. Nord e Centro evidenziano, rispettivamente, il 60% e il 50% dei casi. I dati del ministero dei Trasporti e dell’Istituto superiore di Sanità non lasciano dubbi. E l’Istat sentenzia: il 40% dei genitori non usa proprio il seggiolino.
Eppure, il primo “comandamento” della campagna di sensibilizzazione “Bimbi in auto” del Ministero della Salute, è: «Usare sempre il seggiolino, non tenere mai in braccio il bimbo neanche per brevissimi tragitti. I piccoli spostamenti sono solo apparentemente innocui». I numeri raccontano, infatti, che nel 2016 il 75% degli incidenti stradali si è verificato in città, registrando il 45% delle vittime. Nel 2017, in Italia, 40 bimbi sotto i 14 anni sono morti in incidenti (comprendendo anche ciclisti, moto e pedoni) e 8.396 sono rimasti feriti, molti dei quali con danni e invalidità permanenti. E la maggior parte delle vittime non era legata ai sistemi di ritenuta, e questo fa scattare tanti campanelli d’allarme. Nel 2018 inoltre le vittime sono state 48: il 20% in più dell’anno precedente, anche se l’anno peggiore dal 2012 a oggi è stato il 2014 con 65 morti. Una strage di innocenti che si potrebbe contenere sensibilmente con l’uso corretto del seggiolino in auto, che riduce il rischio di lesioni gravi sino al 90% e quello di morte sino al 70% sotto l’anno e del 50% nella fascia dall’uno ai 4 anni.
La legge introdotta nel 2017 ha inasprito gli standard di sicurezza (anche se resta il vulnus dei taxi: non c’è obbligo di seggiolino per legge), spostando il focus per l’omologazione dal peso all’altezza del bambino. Si dirà addio a 5 punti della patente e si pagheranno multe più salate, da 80 a 323 euro, se il bambino in auto non è sul seggiolino: in caso di recidiva, dopo due sanzioni in due anni, verrà sospesa la patente per un periodo tra 15 giorni e 2 mesi. Le multe comminate dalla Polstrada, per l’errato utilizzo dei dispositivi di sicurezza dei bimbi, sono in crescita da due anni: +11% nel 2016 e +8,5% nel 2017 (con 6.164 sanzioni).
Tuttavia, per quanto la normativa abbia molto migliorato il livello di sicurezza, siamo ancora lontani dall’obiettivo ‘Vision zero’, ovvero zero bimbi morti sulle strade entro il 2020.
I genitori, peraltro, non solo devono fronteggiare tragedie, ma anche processi penali. Nell’ottobre scorso, a un anno e mezzo dall’incidente a Cantù (Como) in cui perse la vita una bambina di 16 mesi, i giudici hanno condannato il giovane ubriaco che causò lo schianto a 16 mesi per omicidio stradale. Ma anche i due giovani genitori della vittima hanno patteggiato un anno e 4 mesi per lo stesso reato. La coppia non aveva assicurato la bimba al seggiolino facendola viaggiare in braccio alla madre sul sedile anteriore.
Scritto da:
Dott. Nicola De Rossi
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