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La passeggera del velivolo, deceduta col pilota, ha lasciato anche un nipotino a cui era legatissima e che non sa ancora nulla del tragico destino della nonna
Al suo amato nipotino di nove anni, con cui passava interi pomeriggi, non hanno ancora avuto il coraggio dire che la nonna non c’è più, incolpevole vittima di un incidente aereo successo, tragico scherzo del destino, l’11 settembre 2022, proprio nell’anniversario dell’attentato alle Torri Gemelle. Né se la sono sentita di portarlo ai funerali, celebrati il 14 settembre nella chiesa di Santa Maria del Soccorso.
Contrariamente a quanto riportato da vari media, Maria Rita Vietri, la sessantaquattrenne aquilana deceduta nello schianto dell’ultraleggero pilotato dall’amico e vice presiedente dell’Aeroclub dell’Aquila, Corrado Mancinelli, precipitato a poche centinaia di metri dall’avio-superficie tra Poggio Picenze e Fossa, di affetti ne ha lasciati tanti: oltre al nipote Lorenzo che accudiva spesso, i due figli Cristian e Luca avuti dall’ex marito, l’anziana mamma, cinque tra fratelli e sorelle. I quali chiedono con forza di capire cosa sia successo e anche per questo, attraverso il consulente legale Mario Masciovecchio, si sono affidati a Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini, con la collaborazione dell’avv. Marco Bevilacqua, del foro di Chieti.
La signora Vietri, che aveva lavorato per tanti anni come dipendente del supermercato della Conad al centro commerciale L’Aquilone, e aveva deciso di restare a casa propio per dedicarsi al nipote, non sapeva pilotare ma aveva sviluppato con gli anni la grande passione per il volo che coltivava assieme ad altri suoi hobbies tra cui gli animali, i gatti soprattutto. Una passione che gli è stata fatale e adesso i suoi cari si aspettano risposte sui tanti perché che li assillano da quella maledetta domenica pomeriggio.
I risultati degli esami istologici e tossicologici sui campioni prelevati durante l’autopsia al pilota – su Maria Rita Vietri non è stata disposta alcuna perizia autoptica, è stata compiuta solo una ricognizione cadaverica esterna – potranno dare le prime indicazioni, chiarendo se Corrado Mancinelli possa essere rimasto vittima di un malore che gli ha impedito di governare il suo velivolo, con la conseguente perdita di quota, quella inconsueta manovra a “U” e lo schianto in posizione verticale, con la cabina conficcatasi nel terreno: la tesi dell’errore umano è remota, il settantenne vice presidente del club aveva maturato una lunga esperienza di volo.
Se però si fosse trattato, ed è un’ipotesi tutt’altro che remota, anzi, di un guasto tecnico, allora lo scenario cambierebbe totalmente e andrebbero ricercate tutte le responsabilità. I congiunti di Maria Rita Vietri attendono con ansia i risultati del lavoro del super-esperto nominato dal Pubblico Ministero della procura dell’Aquila dott. Stefano Gallo, il quale, com’è noto, ha aperto un procedimento penale, al momento contro ignoti, e ha affidato all’ex pilota militare, ex comandante Alitalia e istruttore di volo Sergio Maron, vicentino, l’incarico di ricostruire la dinamica, le cause e quindi le eventuali responsabilità dell’accaduto.
Studio3A con l’avv. Bevilacqua sta monitorando il lavoro dell’autorità giudiziaria ed è pronto a mettere a disposizione un proprio consulente tecnico per i propri assistiti nel caso in cui il Sostituto Procuratore volesse procedere ad una consulenza tecnica estesa anche alle parti.
Caso seguito da:
Mario Masciovecchio
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Categoria:
Incidenti Aerei e FerroviariCondividi
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