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Senza l’indennizzo per il grave incendio del 3 aprile scorso, non si può “saldare” l’impresa che ha realizzato i lavori e che ora procederà con un decreto ingiuntivo
Non bastavano tutte le vicissitudini patite a causa dell’incendio, alcuni sono pure finiti all’ospedale: in sei mesi non hanno ottenuto un euro dall’assicurazione, nonostante l’immobile sia regolarmente assicurato, i lavori di ripristino siano stati già effettuati e fatturati e il danno sia stato già da tempo concordato con i periti della compagnia. E ora rischiano pure di vedersi arrivare un decreto ingiuntivo dall’impresa che è intervenuta.
Vittime dell’ennesimo caso di mala assicurazione i residenti del condominio “Alfa” di Cartigliano, nel Vicentino, balzato anche all’onore delle cronache la scorsa primavera. Nello stabile, quattro piani fuori terra e il sottotetto, il 3 aprile, a mezzogiorno, è scoppiato un furioso incendio da uno degli appartamenti per cause elettriche, come accertato dai vigili del fuoco di Vicenza intervenuti in forze e che hanno dovuto lavorare a lungo per domare il rogo ed evacuare, anche con la scala, diversi occupanti della palazzina. Le fiamme, divampate dal soggiorno, si sono presto propagate anche alle altre stanze dell’alloggio e il fumo ha invaso pure il vano scala, l’ascensore e gli appartamenti vicini mettendo a rischio l’incolumità di chi si trovava al loro interno, oltre a causare ingenti danni materiali. Sono dovute accorrere anche più ambulanze e quindici persone, tra cui dei minori, dopo i controlli sul posto del personale sanitario, sono state trasportate per accertamenti su possibili intossicazioni negli ospedali di Santorso e Bassano del Grappa: per fortuna tutti se la sono cavata. Il Comune ha dovuto anche attrezzare una palestra per accogliere provvisoriamente i condòmini degli appartamenti più colpiti, una decina.
Per essere supportati i danneggiati, attraverso l’Area manager Vicenza Alessio Rossato, si sono affidati già nell’immediatezza a Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini che, tra le varie attività, segue parecchi incendi, dalle operazioni di bonifica alla documentazione anche aerea, mediante droni, e alla quantificazione dei danni, dalla verifica dei contratti assicurativi con le relative garanzie fino alla liquidazione finale del dovuto da parte della compagnia assicurativa. E infatti la prima azione, grazie anche alla collaborazione dell’Amministrazione comunale, è stata di far intervenire rapidamente una ditta specializzata in ripristini d’urgenza, il che ha consentito alla maggior parte dei residenti di poter quanto meno rientrare nelle loro case quasi subito, alleviando il disagio.
I periti di Studio3A si sono quindi concentrati sulla complessa ma favorevole situazione assicurativa operante: il condominio è regolarmente assicurato per i danni da incendio con Tua Assicurazioni e la polizza coprirebbe anche atti vandalici e dolosi, pur non essendo questo il caso: il Pubblico Ministero della Procura berica dott.ssa Claudia Brunino ha chiesto subito, il 5 aprile 2023, di archiviare la notizia di reato a carico degli affittuari dell’appartamento da cui si era innescato il rogo, chiaramente accidentale, e il Gip del Tribunale dott Roberto Venditti ha prontamente accolto l’istanza, firmando il decreto di archiviazione il 12 maggio. La garanzia condominiale interviene sia sulle parti comuni sia sugli appartamenti salvo laddove i singoli proprietari abbiano stipulato per proprio conto una loro polizza, nel qual caso, per le rispettive parti esclusive, interviene quest’ ultima come da accordo per la gestione dei sinistri in coassicurazione indiretta relativi a polizze incendio e/o furto o multirischio sottoscritto nel 2018 dalle imprese assicuratrici che fanno capo ad Ania. Nello specifico, peraltro, tra quanti avevano siglato una loro polizza vi erano anche gli affittuari dell’alloggio da cui sono partite le fiamme, che lo hanno assicurato anche per i danni verso terzi con Allianz, nei confronti della quale pertanto tutte le altre compagnie interessate, compresa Tua, potranno poi rivalersi.
Studio3A si è dunque interfacciato con la compagnia di assicurazione condominiale, Tua, per pervenire ad una corretta stima e liquidazione del danno e contemporaneamente è stata incaricata un’impresa per effettuare tutti gli interventi di bonifica e riparazione necessari, in primis alle parti comuni, come quelli sull’ascensore, essendo il fabbricato abitato anche da persone con disabilità, o sugli impianti elettrici: lavori tutti già eseguiti con relative fatture. E già il 4 agosto 2023 i tecnici di Studio3A e il perito incaricato da Tua hanno sottoscritto congiuntamente il verbale di perizia che quantificava in 68.170 euro i danni da risarcire da parte di quest’ultima.
Ma a due mesi di distanza, nonostante tutti i solleciti rivolti anche ai massimi responsabili della compagnia, Tua non onora il contratto, diversamente da quanto hanno fatto le compagnie con cui ci erano autonomamente assicurati i proprietari di un paio di appartamenti coinvolti, sempre seguiti da Studio3A, che hanno invece già liquidato il dovuto per le parti esclusive danneggiate dei loro assicurati. E l’unica e inconcepibile giustificazione che la compagnia ha addotto è che starebbe aspettando, evidentemente per esercitare la rivalsa su di essi, l’esito di un fantomatico procedimento penale in capo agli affittuari dell’appartamento da cui si è originato il rogo, che non esiste essendo stato già da tempo archiviato il fascicolo, come già detto. Senza contare il fatto che in ogni caso, per legge, la compagnia potrà rivalersi su terzi ma solo dopo aver pagato quanto stabilito dalla polizza al condominio, questioni e futuri rapporti con altri soggetti o tra compagnie non possono essere messe in conto e avvenire “sulla pelle” degli assicurati mettendoli in gravi difficoltà, come sta accadendo. Infatti su “Alfa” sta per piovere un decreto ingiuntivo da parte dell’impresa che ha realizzato gli interventi, anticipando i costi, e che non c’è modo di pagare senza l’indennizzo dell’assicurazione, “Tua” di nome ma ben poco di fatto: oltre al danno la beffa.
Caso seguito da:
Alessio Rossato
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