Certo i confronti sono significativi, e vanno sempre inquadrati nel giusto contesto, ma il crudo dato di fatto è che in Italia si muore sempre tanto, troppo, sulle strade, per non parlare di feriti anche gravi con postumi pesantissimi. Il 26 luglio lstat e Aci hanno diffuso l’annuale rapporto sugli incidenti stradali relativo al 2021 da cui emergono numeri impressionanti.
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Nel 2021, 151.875 incidenti, 2.875 vittime e 204.728 feriti, un. Bollettino di guerra
Lo scorso anno sono state 2.875 le persone che hanno perso la vita in incidenti stradali in Italia, di cui 2.397 entro le prime 24 ore e 487 dal secondo al trentesimo giorno dall’evento (+20,0% rispetto all’anno precedente), 204.728 i feriti (+28,6%) e 151.875 gli incidenti stradali (+28,4%), valori tutti in crescita rispetto al 2020: il sensibile aumento è ovviamente spiegato dal fatto che nel 2020 la situazione pandemica ha visto il suo picco con le relative misure per contenerla, come il lock down, che hanno influenzato anche l’andamento della circolazione e quindi dell’incidentalità stradale.
Rispetto al 2019, un anno “normale”, invece, le vittime contate nel 2021 sono diminuite del -9,4% i feriti del -15,2% e i sinistri del -11,8%, ma anche qui va sottolineato come il confronto vada preso con le dovute cautele in quanto pure il 2021 è stato caratterizzato dall’onda lunga (neanche tanto) del Covid, ad esempio con la prosecuzione nel pubblico impiego e anche nel privato dello smart working che ha ridotto il traffico sulle strade e con esso il numero di sinistri. Infatti, sulla rete autostradale nel 2021 le percorrenze medie annue dei veicoli registrano un incremento del 23% rispetto al 2020 e una diminuzione dell’11% rispetto al 2019. In ogni caso, sia siamo ancora lontani anni luce agli obiettivi di riduzione della mortalità stradale.
Pesante il bilancio anche per gli utenti deboli, compresi i conducenti di monopattini
Rispetto al 2020, peraltro, le vittime aumentano tra tutti gli utenti della strada fatta eccezione per gli occupanti di autocarri. Se ne contano 169 tra gli utenti su mezzi pesanti (+44,4% e +23,4% rispetto a 2020 e 2019), 695 tra i motociclisti (+18,6%; -0,4%), 471 tra i pedoni (+15,2%; -11,8%), 1.192 tra gli occupanti di autovetture (+17,1%; -15,5), 67 tra i ciclomotoristi (+13,6%; -23,9%). Per biciclette e monopattini elettrici si registrano 229 vittime (+30,1% rispetto al 2020 e –9,5% rispetto al 2019). Con riferimento ai soli monopattini (conteggiati dal 2020), gli incidenti stradali che li vedono coinvolti, registrati in tutte le province italiane, passano dai 564 del 2020 ai 2.101, i feriti da 518 a 1.980, mentre i morti (entro 30 giorni) sono 9, più un pedone deceduto.
Gli incidenti stradali, le vittime e gli infortunati aumentano a paragone del 2020 su tutti gli ambiti stradali ma rimangono ancora sotto i livelli pre-pandemia. Le variazioni più significative rispetto all’anno precedente si registrano sulle autostrade, dove le vittime crescono del 26,2% (-20,6 nel confronto con il 2019), seguono le strade extraurbane (+19,8% e -10,9% rispetto a 2020 e 2019) e quelle urbane (+19,1% e -5,0%).
L’Italia conta più vittime rispetto alla media europea
Anche nell’Unione Europea a 27 Paesi il numero delle vittime riprende ad aumentare nel 2021 (+5,3% rispetto all’anno precedente), dopo la drastica riduzione del primo anno di pandemia (-17,1% sul 2019). Complessivamente, nel 2021 le vittime sono 19.855, contro 18.861 del 2020 e 22.763 del 2019. Ogni milione di abitanti si contano in media 44,7 morti per incidente stradale nella Ue27 e 48,6 nel nostro Paese, che passa dal 12. al 13. posto della graduatoria europea.
Tra i comportamenti errati alla guida i più frequenti si confermano la distrazione, il mancato rispetto della precedenza e la velocità troppo elevata. I tre gruppi costituiscono complessivamente il 39,7% dei casi (78.477), valore stabile nel tempo. La guida troppo veloce è anche il comportamento più sanzionato, rappresenta infatti il 36% del totale. Diminuiscono, quanto meno, le sanzioni per mancato uso delle cinture di sicurezza, dei sistemi di ritenuta per bambini e per mancato uso del casco. Rimane invece purtroppo elevato il numero di sanzioni per uso improprio di dispositivi in auto, in particolare dello smartphone.
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