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Il 58enne di Priverno, in scooter, è stato gettato fuori strada dal conducente di un Suv che non si è fermato. Dubbi dei familiari anche sulle cure mediche prestate alla vittima
Gettato fuori strada da un’auto pirata, trasportato in codice rosso all’ospedale e spirato per un’improvvisa e non meglio precisata infezione. E’ rimasto vittima di fatti estremamente gravi e ancora tutti da chiarire Vincenzo Leggieri, il cinquantottenne di Priverno a cui ieri, venerdì 16 luglio 2021, nella chiesa del suo paese, una folla commossa ha dato l’ultimo saluto e sul cui prematuro decesso la Procura di Latina, per il tramite del Pubblico Ministero, dott. Giuseppe Miliano, ha aperto un procedimento penale con l’ipotesi di reato di omicidio colposo, al momento contro ignoti, disponendo anche l’autopsia, eseguita mercoledì 14 luglio.
“Cencio”, com’era soprannominato Leggieri, operaio della Mapei e conosciuto e ben voluto da tutti nella zona, venerdì 9 luglio, poco prima delle 23, mentre procedeva con il suo ciclomotore Honda in via Madonna dei Martiri, nel vicino comune di Maenza, è rimasto coinvolto in un brutto incedente, ma non si è trattato di una fuoriuscita autonoma: il cinquantottenne è stato investito da un Suv nero che sopraggiungeva nella stessa direzione di marcia e che, superandolo, deve averlo urtato, facendolo rovinare sull’asfalto, per poi dileguarsi. Una circostanza, questa, indubitabile: a riferirla ai familiari, prima che le sue condizioni si aggravassero, è stato lo stesso Leggieri, facendo anche intendere di conoscere di vista il pirata, evidentemente uno del posto, ma vi è anche un altro testimone. Una giovane, che per prima ha soccorso il ferito avvisando i suoi congiunti, ha notato un fuoristrada fare inversione di marcia: il conducente è sceso e le avrebbe detto di aver già chiamato i soccorsi, salvo poi risalire in abitacolo e ripartire, “vado di fretta” avrebbe tagliato corto. Andrà però appurato se si tratti della stessa persona che ha investito il centauro.
Sta di fatto che, a causa della caduta, “Cencio” ha riportato politraumi molto seri ed è stato trasportato in ambulanza, in codice rosso, all’ospedale Santa Maria Goretti di Latina, dove è stato sottoposto, tra le altre cose, a un delicato intervento di asportazione della milza, in attesa di essere operato anche alla colonna vertebrale: i medici si sono ovviamente riservati la prognosi.
La figlia e la moglie dell’operaio, per fare piena luce sui fatti e ottenere giustizia, attraverso il consulente legale Matteo Cesarini, si sono affidate a Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini, con la collaborazione anche dell’Avv. del Foro di Santa Maria Capua Vetere Vincenzo Cortellessa, e l’indomani, 10 luglio, hanno sporto querela presso la stazione dei carabinieri di Priverno, che come primo atto hanno posto sotto sequestro il ciclomotore avviando le indagini.
I congiunti di Leggieri speravano che il loro caro potesse farcela, anche perché l’operazione, a detta dei sanitari, era riuscita, tanto che domenica 11 luglio il paziente è stato anche trasferito in reparto e respirava autonomamente. Ma nel pomeriggio di quella stessa giornata le sue condizioni sono improvvisamente precipitate: ha accusato un malore, è stato quindi nuovamente trasferito in Rianimazione ma lunedì 12 luglio il suo cuore ha cessato di battere. A quando riferito dai medici, sarebbe subentrata un’infezione la cui origine però rimane sconosciuta. Sconvolti dal dolore e non riuscendo a capacitarsi della tragedia, la moglie e la figlia della vittima, attraverso Studio3A e l’avv. Cortellessa, hanno quindi presentato ai carabinieri un’integrazione alla precedente denuncia, chiedendo a questo punto all’autorità giudiziaria di disporre l’autopsia per accertare le cause del decesso e verificare se, oltre a quelle dell’investitore che ha innescato la tragica catena di eventi, si configurassero anche responsabilità in capo ai sanitari che hanno avuto in cura il paziente.
Istanze subito riscontrate dalla Procura di Latina che, tramite il Pm dott. Giuseppe Miliano, ha aperto un fascicolo, ad ora contro ignoti, e disposto il sequestro delle cartelle cliniche e l’esame autoptico affidando l’incarico mercoledì 14 luglio al medico legale dott. Tommaso Cipriani: le conclusioni del consulente tecnico, che avrà 90 giorni per depositare la sua perizia, saranno determinanti per ottenere le prime risposte.
Ma i familiari di Leggieri si aspettano riscontri anche dalle indagini che gli inquirenti stanno portando avanti per dare un nome al pirata che ha investito il cinquantottenne e a cui potrebbero fornire elementi preziosi anche un paio di telecamere private di abitazioni che danno sul luogo del sinistro. Con l’occasione la moglie e la figlia della vittima lanciano anche un appello a eventuali altri testimoni a riferire ogni particolare utile o ai carabinieri di Priverno o chiamando Studio3A al numero verde 800090210.
Caso seguito da:
Matteo Cesarini
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Incidenti da Circolazione StradaleCondividi
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