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La pensionata si era scontrata con la sua auto contro il Suv guidato da un’altra anziana che ha mancato la precedenza ed è indagata per omicidio stradale. Disposta l’autopsia
Non ce l’ha fatta Maria Quintavalle, la ottantaseienne di San Donà di Piave rimasta coinvolta il 27 maggio scorso, nella sua stessa città, mentre era alla guida della sua auto, in un grave incidente stradale con la vettura condotta da un’altra anziana residente a Noventa di Piave: la donna è deceduta venerdì 15 luglio, dopo più di un mese e mezzo di agonia, all’ospedale cittadino, dov’era stata trasportata in gravi condizioni e dove, nonostante tutti i tentativi dei medici, non si è di fatto mai ripresa.
Il tragico sinistro, rilevato dalla polizia locale di San Donà e seguito da vicino da Studio3A, a cui si è affidato per conto della zia il nipote e unico congiunto rimastole, è successo alle 10.30 del mattino in via Vittorio Veneto all’incrocio con via Tolmezzo. La signora Quintavalle che, nonostante l’età avanzata, godeva di ottima salute, era totalmente autosufficiente e guidava ancora senza problemi, stava regolarmente procedendo per la sua strada in via Vittorio Veneto con la sua Peugeot 207 quando si è scontrata con la Jaguar Land Rover Limited Range Rover Evoque condotta da C. C., 77 anni, residente a Noventa di Piave e domiciliata a San Donà, la quale, uscendo da via Tolmezzo, ha omesso di dare la precedenza.
Lo scontro frontale-laterale tra i due veicoli è stato violentissimo, entrambe le automobiliste sono rimaste ferite e sono state condotte in ambulanza all’ospedale di San Donà, ma ad avere la peggio è stata la conducente dell’utilitaria, che ha riportato politraumi pesantissimi tra cui fratture intercostali con pneumotorace e versamento massivo e fratture multiple alla spina dorsale, per le quali è stata anche sottoposta a un delicato intervento chirurgico con l’inserimento di placche effettuato presso l’ospedale dell’Angelo di Mestre. L’anziana è rimasta ricoverata fino a venerdì nel reparto di Rianimazione del nosocomio sandonatese, mantenuta in coma farmacologico, tracheotomizzata e in prognosi riservata. I dottori hanno fatto il possibile per salvarla, sono intervenuti anche per superare gli arresti cardiaci che ha subìto, ma alla fine il suo cuore ha ceduto.
Il procedimento penale aperto dalla Procura di Venezia a carico della settantasettenne C. C. conducente del Suv, da lesioni personali stradali gravissime si è automaticamente trasformato in un fascicolo per omicidio stradale e sabato il magistrato di turno, il dott. Giovanni Zorzi, ha posto sotto sequestro la salma della vittima e disposto l’autopsia per confermare, considerato l’ampio lasso di tempo trascorso, che il decesso sia stato dovuto esclusivamente all’incidente stradale. L’incarico è stato conferito lunedì 18 luglio negli uffici giudiziari di piazzale Roma al medico legale dott.ssa Barbara Bonvicini: nelle prossime ore, quindi, una volta effettuato l’esame, l’autorità giudiziaria rilascerà il nulla osta e si potrà fissare la data dei funerali.
Nata e sempre vissuta a San Donà di Piave, Maria Quintavalle, che era vedova e non aveva avuto figli, oltre che badare alla sua casa, aveva lavorato per tutta la vita aiutando il marito nella gestione della sua attività di autotrasporto: tra le varie passioni, coltivava quella per la filatelia. Lascia solo un caro nipote il quale, attraverso l’Area Manager Veneto e responsabile della sede di San Donà, Riccardo Vizzi, subito dopo l’incidente si è rivolto a Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini.
Caso seguito da:
Dott. Riccardo Vizzi
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Categoria:
Incidenti da Circolazione StradaleCondividi
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