Le norme antinfortunistiche si applicano anche ai locali commerciali e agli esercizi pubblici, come in ogni altro luogo in cui si svolgono prestazioni di lavoro, e le misure preventive in materia di sicurezza sul lavoro devono essere adottate nell’interesse di tutti coloro che frequentano l’ambiente, inclusa la clientela, i visitatori occasionali ed estranei.
Di conseguenza, gli elementi potenzialmente pericolosi, come le vetrate, vanno adeguatamente segnalati e realizzati con materiali di sicurezza, specialmente nelle aree accessibili ai bambini. E un negoziante, in caso di infortunio, è perseguibile penalmente, oltre a dover risarcire il danneggiato. Ad affermare con forza questo principio la Cassazione, quarta sezione Penale, con la sentenza n. 8380/2024 depositata il 27 febbraio 2024.
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Bambino si ferisce con una vetrata in un negozio
La Suprema Corte si è occupata del caso di un bambino feritosi all’interno di un negozio a causa della rottura di una vetrata non conforme alle norme di si sicurezza. A proporre ricorso i genitori del minore, costituitisi parte civile, dopo la doppia assoluzione della commerciante da parte dei giudici di merito perché “il fatto non sussiste”.
Per gli Ermellini, il motivo è fondato e, hanno sbagliato i giudici territoriali ad aderire alle conclusioni del consulente tecnico della difesa secondo cui nessuna norma avrebbe prescritto al negozio di dotarsi di vetrate antisfondamento e la presenza dell’ostacolo sarebbe stata segnalata con adesivi e tende.
Anche negli esercizi commerciali vanno applicate le norme antinfortunistiche anche per i clienti
I giudici del Palazzaccio hanno invece rilevato come nella fattispecie “pesino” le misure di sicurezza previste dall’allegato IV del D.lgs del 09/04/2008, n. 81, ossia il Testo Unico sulla Sicurezza sul lavoro: le pareti a vetro devono essere separate dai luoghi di lavoro e dalle vie di circolazione in modo che gli addetti non vi entrino in contatto.
La disciplina anti-infortunistica, riafferma la Cassazione, si applica qualsiasi sia la finalità della prestazione di lavoro che si svolge nei locali: dallo sport all’intrattenimento, dall’arte alla formazione. E le norme di prevenzione sono dettate nell’interesse di tutti, incluso chi si trova occasionalmente nel luogo di lavoro, anche chi non è dipendente dell’impresa.
Titolare dell’esercizio, dunque, perseguibile d’ufficio per lesioni personali colpose aggravate
Pertanto, per il commerciante è perseguibile d’ufficio per il reato di lesioni personali colpose e con l’aggravante di essere stato commesso con violazione di norme contro gli incidenti sul lavoro quando è accertato il nesso causale tra il danno e l’inosservanza della normativa di sicurezza, a meno che la presenza dell’infortunato nell’ambiente di lavoro al momento del sinistro non sia eccezionale e atipica: solo in tal caso risulta interrotto il legame fra l’evento e la condotta di inosservanza, a patto che la norma violata punti proprio a prevenire incidenti come il sinistro che si è verificato.
Scritto da:
Dott. Nicola De Rossi
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Categoria:
Responsabilità CivileCondividi
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