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Quando si tratta di risarcire i danni di un incidente stradale lesinano anche i “cent” e spesso costringono i danneggiati, compresi i loro stessi assicurati in regime di risarcimento diretto, a lunghe e costose cause per poche migliaia di euro, eppure navigano nell’oro.

Il 25 novembre 2022 l’Ivass, l’Istituto di Vigilanza, ha diffuso i dati tecnici della r.c. Auto relativi al 2021 da cui emerge come il settore assicurativo non conosca crisi: un dato su tutti, oltre 13 miliardi di euro raccolti, più di un terzo della Finanziaria del Governo Draghi del 2021, per dare un termine di paragone.

Rc auto, nel 2021 raccolti premi per 13 miliardi e 164 milioni di euro

Peraltro, si tratta di cifre in crescita anche perché sono aumentati sensibilmente i “clienti”, ossia le cosiddette unità di rischio: nel 2021, infatti, il numero complessivo di veicoli assicurati è passato da 42,3 a 43,1 milioni, in ripresa rispetto all’anno precedente, il 2020, segnato dalle restrizioni alla circolazione dovute alla pandemia (+1,9 su base annua). Le nuove immatricolazioni, più numerose rispetto al 2020 (80 mila in più), sono pari complessivamente a 1,4 milioni di vetture.

Naturalmente, per inciso, la quota di mercato del settore auto, nella Rc Auto, è quella più consistente, pari al 75,6%, seguita da autocarri (9,2%), motocicli (7,8%) e ciclomotori (1,8%). I settori delle macchine agricole e dei natanti rappresentano una piccola parte del mercato, pari rispettivamente al 2,6 e all’1,0%.

Di riflesso sono aumentati anche i premi. Nel 2021 i premi lordi contabilizzati per tutti i settori sono risultati pari a ben 13.164 milioni di euro, ossia più di 13 miliardi. Ma è ancora più significativo il dato relativo al “margine tecnico”, ossia la differenza tra l’ammontare dei premi lordi contabilizzati e quello dei sinistri pagati e riservati dell’esercizio (differenza che comprende il margine di sicurezza/utile industriale e il caricamento globale spese): banalmente, il guadagno. Il margine tecnico per polizza nel 2021 è di 67 euro.

 

Il settore autovetture

Scendendo nel dettaglio del mercato principale, quello delle autovetture, i premi complessivi del settore ammontano a 9.789 milioni di euro, quasi dieci miliardi, con un margine tecnico per polizza di 68 euro, in diminuzione rispetto al 2020 (dovuta ovviamente all’aumento dei sinistri dopo la fine delle limitazioni legate al Covid), ma in aumento dell’11,5% rispetto al 2019 (61 euro; +7 euro).

Il settore delle autovetture registra dunque un’ampia e diffusa profittabilità in termini di margini tecnici. La quasi totalità delle province presenta margini medi positivi; unica eccezione Caltanissetta (con un margine negativo di -30 euro). Inoltre, il margine tecnico per polizza medio associato alle prime cinque compagnie del settore auto è ancora più alto e sale a 79 euro contro i 56 euro delle restanti imprese.

Non bastasse, a remare a favore delle compagnie – elemento, questo, comunque in generale positivo e auspicato – c’è anche il dato relativo alla frequenza dei sinistri, che per il settore autovetture nel 2021 è statio pari al 5,2%: nonostante la ripresa della circolazione dopo le restrizioni imposte nel 2020, la frequenza sinistri non ha raggiunto i livelli pre-Covid ed è inferiore rispetto al 2019 (6,4%). Meno incidenti significa ovviamente meno soldi da pagare: il costo medio dei sinistri per il settore si attesta a 4.516 euro.

Polizze sempre care e risarcimenti lenti

Eppure, pur con qualche lieve riduzione (15 euro in meno rispetto al 2020), il premio medio, al netto degli oneri fiscali e parafiscali che gli assicurati devono pagare, per la garanzia R.c. auto del settore autovetture nel 2021 è risultato pari a 301 euro, uno dei più alti d’Europa. Per gli autocarri, poi, sale a 507 euro, mentre per le moto e ciclomotori il premio medio è, rispettivamente, di 208 e 151 euro.

Un dato però è in diminuzione per il settore autovetture, ma anche questo non certo a vantaggio degli assicurati: nel 2021 la velocità di liquidazione è stata pari al 45,3% calcolata sugli importi (ossia neanche la metà degli importi pagati è relativa a sinistri accaduti nell’anno 2021) e al 74,1% sui numeri. Le province più lente in termini di velocità sugli importi liquidati sono localizzate nel Centro-Sud Italia e, solo parzialmente nella macro-area del Nord-Est: tra le province più lente figurano Chieti, Cosenza e Sud Sardegna (32,8; 35,0; 35,3%).

 

Gli altri settori

Quanto poi agli altri settori, la raccolta premi lordi per gli autocarri è risultata stabile nel 2021, pari a 2.017 milioni di euro. La frequenza dei sinistri è stata pari al 6,3%, inferiore di 0,6 punti percentuali rispetto al 2019, periodo non impattato dalle restrizioni alla circolazione, il loro costo medio è pari a 5.638 euro e la loro velocità di liquidazione è la più lenta nell’ambito della macro-classe “quattro ruote”: solo il 38,6% degli importi liquidati è relativo a sinistri accaduti nell’anno. Il settore autocarri è peraltro, sistematicamente il più redditizio per le compagnie: il margine per polizza negli ultimi anni ha oscillato tra i 200 euro  e i 154 euro del 2021, mentre, come si  visto, i margini per contratto registrati nel settore delle auto sono compresi in un intervallo tra 60 e 80 euro, con l’unica eccezione del 2020 (110 euro, in ragione della netta diminuzione dei sinistri causa Covid).

Infine, motocicli e ciclomotori. Il primo settore ha contabilizzato nel 2021 premi lordi per 700 milioni ed è l’unico, in ragione all’aumento dei sinistri, ad aver fatto segnare per le compagnie un margine tecnico che risulta negativo per 38 milioni.

La raccolta lorda nel settore dei ciclomotori è stata di 121 milioni di euro di premi, e pur essendo aumentati sensibilmente anche qui i sinistri, il margine tecnico per le imprese è stato comunque positivo, per 2 milioni.

Scritto da:

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Dott. Nicola De Rossi

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Categoria:

Incidenti da Circolazione Stradale

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