Oggi, mercoledì primo maggio, è la Festa del Lavoro ma purtroppo c’è poco da festeggiare in termini di sicurezza e salute per i lavoratori.
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Nel 2023, oltre mille morti bianche, nel primo bimestre del 2024 siamo già a 119
I dati da bollettino di guerra sugli infortuni diffusi dall’Inail sono tristemente noti: nel 2023 ne sono stati denunciati qualcosa come 585.356 dei quali 1.041 mortali, quasi tre morti bianche al giorno, e nei primi due mesi del 2024 si è già arrivati a 92.711 denunce di incidente e 119 decessi: sono ancora sotto gli occhi di tutti le immagini della strage degli operai al cantiere della Esselunga di Firenze (in foto) dello scorso febbraio, che ha mietuto cinque vittime. E i fattori di rischio aumentano anche a causa dei cambiamenti climatici.
E i cambiamenti climatici apportano nuovi fattori di rischio
Domenica 28 aprile è stata celebrata anche la ventunesima Giornata mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro, istituita nel 2003 dalla Organizzazione Internazionale del Lavoro (Oil), come momento di riflessione e confronto sui temi legati alla cultura della prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali nonché occasione per sensibilizzare governi, datori di lavoro e lavoratori sui rischi presenti nei luoghi di lavoro e sulle misure da adottare per prevenirli.
Il rapporto dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro
Nella circostanza è stato diffuso anche il nuovo rapporto “Ensuring safety and health at work in a changing climate”, presentato dall’Oil che analizza gli ultimi dati sull’impatto dei cambiamenti climatici sulla salute e la sicurezza dei lavoratori, in considerazione dei crescenti rischi legati all’esposizione a pericoli come il caldo eccessivo, le radiazioni ultraviolette, gli eventi meteorologici estremi, l’inquinamento atmosferico, le malattie trasmesse da vettori e i prodotti chimici per l’agricoltura.
L’intervento del Ministro della Salute
“La tutela della salute e la sicurezza di tutti i lavoratori è un obiettivo centrale nelle politiche di promozione della salute e di prevenzione del nostro Dicastero – ha detto per l’occasione il Ministro della Salute, Orazio Schillaci – Abbiamo riattivato di recente il Comitato per l’indirizzo e la valutazione delle politiche attive per il coordinamento nazionale delle attività di vigilanza in materia di salute e sicurezza sul lavoro previsto dal Testo Unico sulla salute e la sicurezza sul lavoro a cui partecipano tutti gli attori istituzionali. È un importante strumento di condivisione su un tema di grande rilievo nella nostra agenda. Il comitato sta lavorando su tre temi: la sorveglianza sanitaria, i fabbisogni delle strutture di prevenzione e vigilanza sul territorio e la stesura di una strategia nazionale in tema di salute e sicurezza dei lavoratori”.
“Garantire condizioni di salute nei luoghi di lavoro per prevenire e contrastare l’insorgenza di malattie professionali e infortuni – ha proseguito il Ministro – è parte integrante delle nostre attività di promozione della salute e di prevenzione anche grazie all’impegno fondamentale di tutti i professionisti dei Dipartimenti di Prevenzione del Servizio Sanitario Nazionale e dei medici competenti delle figure della prevenzione che operano nei contesti produttivi nazionali. Particolare attenzione è posta alla prevenzione delle neoplasie professionali che sono incluse sia all’interno del Piano nazionale di Prevenzione sia nel Piano Nazionale Oncologico. Promuovere la cultura della prevenzione nei luoghi di lavoro è una priorità per la tutela della salute. La salute e la sicurezza sono diritti fondamentali e continuiamo ad impegnarci affinché siano garantiti in ogni ambito lavorativo”.
Ma ora si attendono fatti e risultati per invertire la rotta.
Scritto da:
Dott. Nicola De Rossi
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Categoria:
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