Quasi mezzo milione di incidenti in otto mesi, 135mila in più rispetto al 2021: basta questo dato a certificare quanto sia sempre più grave e preoccupante il fenomeno degli infortuni sul lavoro in Italia. Il 30 settembre 2022 l’Inail ha pubblicato il report aggiornato ad agosto e che quindi comprende i dati, sia pur provvisori, dei primi otto mesi dell’anno, e i numeri sono agghiaccianti.
Le denunce presentate all’Inail da gennaio ad agosto 2022 sono risultate quasi mezzo milione, più precisamente 484.561, in aumento del 38,7% rispetto alle 349.449 dei primi otto mesi del 2021 (+50,4% rispetto alle 322.132 del periodo gennaio-agosto 2020 e +16,2% rispetto alle 416.894 del periodo gennaio-agosto 2019, il confronto, quest’ultimo, più indicativo di tutto trattandosi di un periodo ante-Covid).
Indice
Ben 484mila infortuni sul lavoro in otto mesi nel 2022, 135mila in più dell’anno precedente
I dati rilevati al 31 agosto evidenziano a livello nazionale per i primi otto mesi del 2022 un incremento rispetto allo stesso periodo del 2021 sia dei casi avvenuti in occasione di lavoro, passati dai 303.628 del 2021 ai 429.161 del 2022 (+41,3%), sia di quelli in itinere, occorsi cioè nel tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il posto di lavoro, che hanno fatto registrare un aumento del 20,9%, da 45.821 a 55.400.
La dinamica per settore, territorio, genere ed età
A parte l’Agricoltura, in controtendenza con un -3,8% di casi denunciati (da 17.786 a 17.110), le altre “gestioni” fanno segnare sensibili incrementi: +36,5% Industria e servizi (dai 299.147 casi del 2021 ai 408.465 del 2022) e addirittura +81,4% il Conto Stato (da 32.516 a 58.986). Si osservano incrementi generalizzati degli infortuni in occasione di lavoro in quasi tutti i settori produttivi, in particolare nella Sanità e assistenza sociale (+141,1%), nei Trasporti e magazzinaggio (+124,1%), nell’Amministrazione pubblica, che comprende le attività degli organismi preposti alla sanità – Asl – e gli amministratori regionali, provinciali e comunali (+74,2%), e nelle Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione (+70,7%).
L’analisi territoriale evidenzia un incremento delle denunce di infortunio in tutte le aree del Paese: più consistente nel Sud (+53,5%), seguito da Isole (+49,3%), Nord-Ovest (+46,6%), Centro (+41,4%) e Nord-Est (+22,2%). Tra le regioni con i maggiori aumenti percentuali si segnalano principalmente la Campania (+98,6%), la Liguria (+67,2%) e il Lazio (+63,6%).
L’incremento che emerge dal confronto di periodo tra il 2022 e il 2021 è legato sia alla componente femminile, che registra un +63,4% (da 125.049 a 204.383 denunce), sia a quella maschile, che presenta un +24,9% (da 224.400 a 280.178). L’aumento ha interessato sia i lavoratori italiani (+41,3%), sia quelli extracomunitari (+27,7%) e comunitari (+23,5%). Dall’analisi per classi di età emergono incrementi generalizzati in tutte le fasce. Quasi la metà dei casi, in particolare, riguarda la classe 40-59 anni.
Gli infortuni con esito mortale
L’unico dato meno tragico riguarda le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale presentate all’Istituto entro lo scorso mese di agosto, 677, 95 in meno rispetto alle 772 registrate nei primi otto mesi 2021 (-12,3%), sintesi di un decremento delle denunce osservato nel quadrimestre gennaio-aprile (-29,4%) e di un incremento nel quadrimestre maggio-agosto (+14,7%), nel confronto tra i due anni. Si registrano 146 casi in meno rispetto al periodo gennaio-agosto 2020 (823 decessi) e otto in meno rispetto al periodo gennaio-agosto 2019 (685 decessi). Su questi numeri, tuttavia, pesa il notevole minor peso delle morti da contagio da Covid 19 di quest’anno rispetto al 2021 e 2020, depurate le quali si otterrebbe, anche qui, un aumento dei decessi “tradizionali”.
Ad ogni modo, a livello nazionale i dati rilevati al 31 agosto di ciascun anno evidenziano, pur nella provvisorietà dei numeri, un incremento per i primi otto mesi del 2022, rispetto allo stesso periodo del 2021, solo dei casi mortali occorsi in itinere, passati da 152 a 181, mentre quelli avvenuti in occasione di lavoro sono scesi da 620 a 496. Il calo ha riguardato sia l’Industria e servizi (da 646 a 573 denunce), che l’Agricoltura (da 84 a 83) e il Conto Stato (da 42 a 21).
Dall’analisi territoriale emerge un incremento di nove casi mortali nelle Isole (da 50 a 59) e un decremento di 69 casi al Sud (da 211 a 142), di 15 nel Nord-Est (da 167 a 152), di 12 nel Nord-Ovest (da 194 a 182) e di otto al Centro (da 150 a 142). Tra le regioni con i maggiori aumenti si segnalano la Toscana e la Calabria (+9 casi mortali ciascuna), la Sicilia (+6) e la Valle d’Aosta (+4). I maggiori decrementi, invece, sono in Campania (-29), Abruzzo (-19) e Puglia (-18).
Il calo rilevato tra i primi otto mesi del 2022 è legato sia alla componente maschile, i cui casi mortali denunciati sono passati da 694 a 608, sia a quella femminile che passa da 78 a 69 decessi. In diminuzione le denunce dei lavoratori italiani (da 663 a 549 decessi), in aumento però quelle dei comunitari (da 24 a 37) e degli extracomunitari (da 85 a 91). Dall’analisi per classi di età, da segnalare l’incremento dei casi mortali tra i 25-44enni (da 155 a 191 casi) e il decremento tra gli over 44 anni (da 587 a 454).
Al 31 agosto di quest’anno risultano 12 incidenti plurimi, cioè con più vittime, avvenuti nei primi otto mesi, per un totale di 27 decessi, tutti stradali. Anche nel periodo gennaio-agosto 2021 gli incidenti plurimi erano stati 12, per un totale di 29 decessi, 17 dei quali stradali.
In aumento anche le denunce di malattie professionali
Non si sottraggono da questo trend in aumento neanche le denunce di malattia professionale protocollate dall’Inail nei primi otto mesi del 2022, che sono state 39.367, 2.871 casi in più (+7,9%) rispetto allo stesso periodo del 2021 (11.606 casi in più, per un incremento percentuale del 41,8%, rispetto allo stesso periodo del 2020, e 1.665 casi in meno, con una riduzione del 4,1%, rispetto al periodo gennaio-agosto 2019).
I dati rilevati al 31 agosto di ciascun anno mostrano un incremento per i primi otto mesi di quest’anno rispetto allo stesso periodo del 2021 nelle gestioni Industria e servizi (+7,6%, da 30.009 a 32.298 casi) e Agricoltura (+9,6%, da 6.135 a 6.723) e una flessione nel Conto Stato (-1,7%, da 352 a 346). L’aumento delle patologie denunciate ha interessato tutte le aree territoriali, a partire dal Sud (+11,5%), seguito da Nord-Ovest (+11,3%), Centro (+8,8%), Isole (+3,8%) e Nord-Est (+2,5%).
In ottica di genere si rilevano 2.448 denunce di malattia professionale in più per i lavoratori, da 26.639 a 29.087 (+9,2%), e 423 in più per le lavoratrici, da 9.857 a 10.280 (+4,3%). Nel complesso, l’aumento ha interessato sia le denunce dei lavoratori italiani, passate da 33.772 a 36.365 (+7,7%), sia quelle degli extracomunitari, da 1.882 a 2.011 (+6,9%), e dei comunitari, da 842 a 991 (+17,7%).
Le patologie del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo, quelle del sistema nervoso e dell’orecchio continuano a rappresentare, anche nei primi otto mesi del 2022, le prime tre malattie professionali denunciate, seguite dai tumori e dalle malattie del sistema respiratorio.
Scritto da:
Dott. Nicola De Rossi
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Categoria:
Infortuni sul LavoroCondividi
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