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Il dott. Marcon ha avanzato la sua proposta all’udienza preliminare di oggi in tribunale: il giudice ha rinviato all’8 ottobre per acquisire la relazione dei servizi psichiatrici

Quattro anni e otto mesi: questa la pena proposta oggi, martedì 10 settembre 2024, dal Pubblico Ministero della Procura di Belluno, dott. Simone Marcon, per Angelika Hutter, l’automobilista tedesca di 32 anni che il 6 luglio 2023 ha falciato e ucciso con un’Audi A3 il piccolo Mattia Antoniello, il papà Marco e la nonna materna Maria Grazia Zuin (in foto), mentre camminavano tranquillamente sul marciapiede a Santo Stefano di Cadore, dove la famiglia mestrina si trovava in vacanza.

Nel corso dell’udienza preliminare tenutasi nel tribunale bellunese, avanti il giudice dott.ssa Elisabetta Scalozzi, il difensore dell’imputata di triplice omicidio stradale ha richiesto un ulteriore rinvio per avere modo di definire l’altro procedimento penale in capo alla sua assistita per le lesioni inferte al personale sanitario durante la degenza presso l’ospedale psichiatrico in cui è stata ricoverata, avanzando la possibilità di chiedere un patteggiamento per “la strage della strada” di cui è imputata, ed è stato a questo punto che il Sostituto Procuratore ha avanzato la sua richiesta di condanna, per una pena finale di quattro anni e otto mesi comprensiva di tutti gli sconti di pena previsti dal rito e dalla condizione di seminfermità riconosciuta alla Hutter.

Il giudice ha quindi disposto un rinvio all’8 ottobre, dalle ore 14, anche per avere modo di acquisire la relazione dei servizi psichiatrici che hanno seguito la trentaduenne per verificarne l’attuale stato di pericolosità sociale e ordinare le misure coercitive più opportune nella sentenza.

All’udienza era presente anche l’avv. Alberto Berardi del foro di Padova che assiste la parte offesa unitamente a Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini: i congiunti sono già stati integralmente risarciti ma si aspettano una risposta importante anche dalla giustizia penale e, pur sapendo che nessuna condanna sarebbe mai commisurata al terribile crimine commesso e a ripagarli dell’immenso dolore patito, si riservano i loro commenti finali e definitivi solo una volta emessa la sentenza, con l’auspicio che si possa arrivare alla pena più severa possibile per rendere almeno un po’ di giustizia ai loro cari e che si tenga conto che le vittime innocenti sono state ben tre, tra cui un bimbo di non ancora due anni.

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Incidenti da Circolazione Stradale

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