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Fine anno, tempo di bilanci, e l’Ivass, l’organo di controllo sul settore assicurativo, il 29 dicembre  2022 ha diffuso i disarmanti dati relativi ai reclami presentati dai consumatori nel primo semestre del 2022 nei confronti delle compagnie di assicurazioni operanti in Italia, ossia imprese italiane e rappresentanze extra UE autorizzate dall’Istituto, imprese con sede legale in un Paese dell’Unione Europea operanti in regime di stabilimento/libera prestazione dei servizi.

 

Oltre 50mila reclami alle assicurazioni in soli sei mesi

Un numero abnorme, ben 50.391 reclami, e peraltro con in incremento rispetto al corrispondente periodo del 2021 pari al 5,3% (senza contare che anche nel primo semestre del 2021 si era registrato un aumento del 2% a paragone dei primi sei mesi del 2020). Di questi oltre 50mila reclami, 21.121, pari al 41,8%, hanno riguardato la Rc Auto, e sono anche quelli che hanno fatto segnare l’aumento più marcato, +11,5% rispetto al primo semestre 2021, 19.948 (il 39,5%, +,1,%) gli altri rami danni, e i restanti 9.422 (il 18.7%, +1,4%) i rami Vita.

L’Ivass precisa tuttavia che l’incremento è dovuto a ai reclami ricevuti dalle compagnie estere. A fronte infatti di una lieve riduzione generale di quelli indirizzati alle imprese italiane (-1,1%, -1.9% nel comparto della Rc Auto), quelli rivolti alle compagnie straniere sono saliti di ben il 42,3%, “picco” in buona parte attribuibile al comparto Rc Auto (+106,1% rispetto al primo semestre 2021) e in particolare alla liquidazione dei sinistri.

Per le imprese italiane l’incidenza dei reclami fra i vari comparti è rimasta sostanzialmente invariata rispetto ai primi sei mesi del 2021 (Rc Auto 40,1%, Altri rami danni 41%, Rami vita 18,9%); per le compagnie estere, invece, per effetto del rilevato trend di crescita, aumenta il peso dei reclami Rc Auto (da 33,7% a 49%), riducendosi di conseguenza quello del comparto vita (da 25,1% a 18%) e degli altri rami danni (da 41,2% a 33%).

 

Solo un terzo dei reclami vengono accolti

Il tempo medio di risposta ai “reclamanti” da parte delle imprese, secondo l’Istituto di vigilanza, si mantiene sempre al di sotto del limite di 45 giorni previsto dal Regolamento n. 24/2008, ma è sconsolante il dato relativo agli esiti dei reclami. Le imprese hanno sin qui evaso complessivamente l’89,4% dei reclami “trattabili”, come li definisce l’Ivass, ma di questi solo il 32,3%, meno di un terzo, è stato accolto totalmente, mentre il 9,8% si è concluso con una transazione. I reclami respinti sono stati pari al 57,9%, ben più della metà, e il restante 10,6% risultavano ancora in fase istruttoria alla fine del semestre.

UnipolSai e Generali in testa alla classifica

Ma quali sono le imprese che hanno ricevuto più reclami? In testa alla poco meritoria classifica troviamo, per restare nella “top ten”, UnipolSai con 6.164 reclami, Generali Italia con 2.483, Intesa San Paolo Rbm Salute con 2.259, Allianz con 2.204, Allianz Direct con 2.037, Unisalute con 1.858, Genertel con 1.604, Cattolica con 1.530, Poste Vita con 1.410 e Vittoria con 1.365.

Si tratta tuttavia, per lo più, anche delle imprese con i maggiori “portafogli” clienti, per cui più indicativo è il dato dei reclami in rapporto ai premi per milioni di euro o per ogni diecimila contratti. Pretendo quest’ultimo riferimento, e precisando che la media è di 2,53 per le compagnie italiane e di 3,06 per quelle estere, la ingloriosa graduatoria è guidata da Darag Italia con ben 28,85 reclami ogni, appunto, diecimila contratti, seguita da Amtrust International Underwriters Dac (15,66), Genertel (13,95), Zurich Life Assurance Plc (12,62), Allianz Direct (11,30), Collinson Insurance Europe Ltd (11,09), Linear (9,34), Genertellife (9,20), Great Lakes Insurance (9,15) ed Europ Assistance Sa (8,68), per limitarci anche qui alle prime dieci imprese.

Scritto da:

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Dott. Nicola De Rossi

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Contenziosi con Aziende

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