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Filomena Barbieri, 62 anni, risiedeva a Mira, dov’è anche successo il sinistro, ma ha vissuto a lungo a Cervignano del Friuli: indagati due automobilisti e due medici, disposta l’autopsia
Martedì 4 luglio 2023 era rimasta coinvolta, incolpevole passeggera di un’auto condotta da un collega di lavoro, in un incidente stradale successo a Mira (Venezia), era stata trasportata al pronto soccorso dell’ospedale di Dolo, dove le avevano riscontrato un trauma cranico e un’emorragia, e dopo una notte in osservazione era stata dimessa. Ma quattro giorni dopo il sinistro, sabato 8 luglio, alle sette di sera, mentre stava preparando la cena in casa, si è sentita improvvisamente male, è svenuta e non si è più ripresa, a nulla sono valsi i tentativi di rianimazione dei sanitari, prima a domicilio e poi nello stesso nosocomio di Dolo.
Su sollecitazione dei familiari, che hanno immediatamente ricollegato il decesso all’incidente e che si sono affidati a Studio3A, il Pubblico Ministero della Procura di Venezia, dott.ssa Laura Villan, ha aperto un procedimento penale per l’ipotesi di reato di omicidio colposo per la morte, a soli 62 anni, di Filomena Barbieri, che abitava nella stessa Mira ma che per molti anni ha risieduto a Cervignano del Friuli, in provincia di Udine, dove vivono tuttora i figli e dove sarà anche sepolta. Il Sostituto Procuratore, anche come atto dovuto, ha iscritto nel registro degli indagati i conducenti delle due vetture coinvolte nel sinistro, la Fiat Panda dov’era trasportata la vittima e una Citroen C3, rispettivamente G. B., 47 anni, di Mira, il collega di lavoro della signora Barbieri, e A. G. D. P., una cinquantanovenne anche lei mirese, più due medici dell’ospedale di Dolo che hanno seguito la paziente, G. E. Z, 62 anni, di Jesolo, del Pronto Soccorso, e Y. C., 35 anni, di Venezia, del reparto di Neurochirurgia. E, soprattutto, il magistrato inquirente ha disposto l’esame autoptico per stabilire le esatte cause del decesso, se sia effettivamente riconducibile alle conseguenze del sinistro stradale e se vi siano state (anche) eventuali condotte negligenti, imprudenti o imperite da parte dei sanitari per le cure (non) prestate e le dimissioni (affrettate) dall’ospedale. L’esame sarà effettuato lunedì 17 luglio 2023, alle ore 10, nella sala settoria del nosocomio di Dolo, dal medico legale dott. Guido Viel, il consulente tecnico nominato ad hoc dal Pm: alle operazioni peritali parteciperà, come consulente tecnico per la parte offesa, anche il medico legale dott.ssa Alessandra Rossi di Padova messa a disposizione da Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini a cui, attraverso l’Area manager per il Friuli Venezia Giulia Armando Zamparo e il consulente Davide Zanini, si sono rivolti i congiunti della signora Barbieri per fare piena luce sui fatti e ottenere giustizia, unitamente all’avvocato penalista del foro di Udine Elisabetta Zuliani.
Filomena Barbieri, che lavorava presso la Fincantieri di Porto Marghera per conto della Pulitecnica Friulana, e che ha lasciato in un dolore immenso il marito, due figli, una figlia e due amatissime nipoti, alle 15.15 di martedì 4 luglio si trovava a bordo della Fiat Panda condotta dal collega, quando, in Riviera Silvo Trentin, all’intersezione con il ponte girevole fronte Rekit Benkiser, l’utilitaria si è scontrata, per l’appunto, con la C3 guidata da A. G. D. P.: il sinistro è stato rilevato dagli agenti della polizia locale di Mira.
Inizialmente non pareva un incidente di estrema gravità, ma l’urto è avvenuto proprio all’altezza della fiancata anteriore destra della Panda, dov’era seduta, sul sedile del passeggero anteriore, la signora Barbieri, che, pur indossando regolarmente la cintura di sicurezza, ha sbattuto la testa: è stato chiamato il 118 e la paziente è stata condotta in ambulanza al pronto soccorso dell’ospedale di Dolo dove, dopo averla sottoposta ad una Tac, le hanno riscontrato un trauma cranico non commotivo con ferita lacerocontusa frontale, ematoma superficiale e “soffusione emorragica subaracnoidea in sede temporofrontale destra” per citare il referto.
La sessantaduenne è stata quindi trattenuta in osservazione, è stata trattata con un farmaco anti-emorragico e con tachipirina per lenire i dolori e le è stata sospesa la terapia con medicinali anti-coagulanti che assumeva prima; il mattino seguente è stata sottoposta ad una nuova Tac di controllo, che avrebbe rilevato come “ridotta la componente di emorragia subaracnoidea”, e quindi, dopo un consulto con il neurochirurgo, nel primo pomeriggio di mercoledì 5 luglio è stata dimessa dal Pronto Soccorso e rimandata a casa, con una prognosi di 15 giorni, e rinviata al medico di famiglia per il proseguimento della cure, con l’indicazione di mantenere la sospensione dell’anticoagulante. Ma dopo tre giorni la tragedia. I familiari si sono rivolti a Studio3A e all’avv. Zuliani, tramite un esposto sono state subito informate le autorità preposte – quella giudiziaria e la polizia locale – del decesso e del suo verosimile collegamento all’incidente, ed è stato richiesto alla Procura di Venezia di sospendere il riscontro diagnostico, ossia l’esame autoptico interno, già fissato dalla Direzione Sanitaria dell’Ulss 3 Serenissima per oggi, giovedì 13 luglio, e che infatti è stato annullato, e di disporre un’autopsia giudiziale terza. Istanze subito riscontrate dalla dott.ssa Villan, con l’apertura di un procedimento penale per omicidio colposo e i primi provvedimenti conseguenti, da cui i parenti della vittima si attendono le prime risposte.
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